Fritz Popp: sia fatta la lux.


Successe tutto un lunedi’, me ne stavo al computer a portare avanti una ricerca stimolata dal Professor Massimo Rossi, un toscanaccio geniale che mi era capitato negli ultimi mesi fra capo e collo, quando dalla televisione che nessuno stava guardando afferrai un concetto che mi fece accendere l’ ultima lampadina a incandescenza rimasta (dopo si passo’ alle alogene). Il tale che stava parlando nella trasmissione Voyager era il Professor Danilo Codazza, docente di veterinaria dell’ Università degli Studi di Milano.
Il Prof stava descrivendo un semplice esperimento di bioenergia , non una faccenda complicata, con macchinari giganti e big bang finale.
Trattasi di un esperimento teso a dimostrare che c’e’ luce, fotoni di luce, nel nostro DNA, come anche in quello di tutti gli esseri viventi , e che in quelli simili questi fotoni trasmettono energia da un organismo all’ altro, potenziandola , senza nemmeno entrare in contatto. In definitiva Codazza e la sua equipe , disponendo di una sofisticata apparecchiatura in grado di scattare elettrofotografie (non si trattera’ della macchina kirlian?) hanno preso tre provette di sangue di cavallo, hanno queste centrifugato in maniera da ricavarne solo i leucociti , hanno poi disposto due delle provette su un piano ed un altra tenuta in mano da un essere umano.
Ad un certo momento, scattando continuamente elettrofotografie, venne vista aumentare la luminescenza della provetta tenuta a distanza, perche’ di questa si assommavano la luminescenza naturale del sangue di cavallo all’ energia dell’ essere umano che teneva la provetta in mano.
La cosa che mi fece raddrizzare le orecchie come i gatti 🙂 era che in quel preciso istante io stavo portando avanti la stessa ricerca mandata in onda in TV, ma partendo dagli studi di Fritz Popp sulla luce quando lo scienziato tedesco  espose la sua convinzione che i sistemi viventi emettono della luce a determinate frequenze e che i composti cancerogeni (in quanto rimescolatori di frequenze) ne bloccano la trasmissione … e che proseguendo l’indagine su quella strada si potrebbe arrivare a scoprire una cura naturale per il cancro basata sull’utilizzo di particolari frequenze elettromagnetiche.
Siccome penso sempre che nulla succeda per caso, la faccenda mi parve quasi un segno del destino, poco ci manco’ che non vidi i raggi divini illuminare il desktop, quella notte non ci fu’ verso di prendere sonno, al buio cercavo segni di un bagliore, guardando alla boccia del pesce rosso, al divano occupato dalla consorte in sonno, alle cipolle di Tropea appese in cucina.
Ma ahimè, non è possibile questa luce vedere ad occhio nudo, la visibilita’ è pari a quella di una candela accesa al buio a 20 km di distanza , per esserci c’e’, è innegabile , ma rilevabile solo con un fotomoltiplicatore, un marchingegno molto sensibile, oppure con doti di veggente . Già, doti di veggente… forse quelle persone che sostengono di vedere l’ aura, percepiscono le emanazioni luminose emesse da tutti gli organi viventi, forse che la vecchia macchina fotografica kirlian, tanto misteriosa, altro non è che un economico fotomoltiplicatore.
Fra gli esperimenti conseguenti le scoperte di Popp e la sua “teoria biofotonica”, quello che mi incuriosi’ di piu’ fu’ quello eseguito a cura dal Prof.Ezio Gagliardi dal titolo intrigante: EMISSIONE BIOFOTONICA SINCRONA E COERENTE TRA UMBERTO DI GRAZIA E FLORENTINA RICHELDI IL 12 GIUGNO DEL 2005 .
Anche questo esperimento fu’ eseguito per dimostrare come le nostre emanazioni luminose vengano inviate non solo all’ interno del nostro organismo per controllarne il metabolismo, ma anche all’ esterno, e i fotoni trasmessi avrebbero una sincronicità e coerenza (chiamarlo feeling è esagerato…forse) con gli altri esseri viventi, ma non con tutti alla stessa maniera!
Per farla breve si introdussero sei coppie di persone in un locale buio, filmate poi con una telecamera dotata di fotomoltiplicatore. Cosa si rilevò? Tutte e sei le coppie emanavano biofotoni, che variavano l’ intensità della luce in maniera sincrona , i grafici dimostrarono per tutti un altro grado di coerenza, ma i biofotoni di Umberto Di Grazia e Florentina Richeldi avevano un particolare grado di sincronicità, sei punti di rilevamento sulla coppia rivelarono un altissimo grado di coerenza, forse una coppia perfetta? Allora Dio esiste! 🙂
Per rendere ancora piu’ interessante la faccenda, gli studi di Popp, Gagliardi, Codazza e altri, portano a rivelare cose sempre piu’ interessanti sui biofotoni e in sintesi sulla luce che emaniamo intorno. Abbiamo delle antenne radio che sono i leucociti, con le quali possiamo captare informazioni, terremoti, pensieri, vicini e lontani.
Questi biofotoni viaggiano sulla griglia energetica che riveste il nostro pianeta, e alla velocità del pensiero raggiungono ogni punto della Terra,quindi nel nostro DNA un potenziale incredibile di conoscenza, di sincronicità e coerenza , se la luce c’e’, prima o poi impareremo ad accendere l’ interruttore.
Fonti/link:

Fritz Popp, studi e scoperte
Esperimento Di Grazia Richeldi

Video intervista al Professor Codazza

1 Comment

  1. Massimiliano Benvenuti
    Set 23, 2012

    Qui altri dettagli sull’esperimento tenutosi a Roma e tuttora in esame

    http://www.multidimensionalismo.org/10%20lampi%20in%20cripta.asp

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  1. Fregati dalla luce. | www.cambioilmondo.it - […] Un altro articolo che dimostra che sono de coccio e che mi sono affezionato all’ argomento QUI’ […]

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