L’ UFO di Pier Luigi Ighina.
Disegno del disco volante visto e descritto da Ighina
L’ incontro fra’ uno studioso italiano e gli occupanti di un disco volante, atterrato a causa di alcune interferenze provocate dagli esperimenti del ricercatore. La descrizione particolareggiata di un uomo che vede con i suoi occhi un nuovo modo di sfruttare l’ energia , le inquietanti correlazioni con la descrizione di un altro famoso testimone di avvistamenti, il Colonnello Philip J. Corso , uno dei protagonisti nel famoso UFO crash di Roswell.
L’ UFO di Ighina sarebbe più corretto chiamarlo Magnufo , in quanto di questa astronave lo scienziato avrebbe conosciuto anche la fonte di alimentazione, arrivando a descriverla nel suo libro “La scoperta dell’ atomo magnetico.” Il disegno da lui elaborato, può aiutarci a comprendere meglio l’ immagine che intese trasmettere.
A parte le modalità con cui sarebbe venuto a conoscenza di queste informazioni, rimane la genialità con cui viene descritto un sistema di alimentazione non del tutto impossibile .
Ecco il racconto degli avvenimenti come descritto nel libro di Ighina :
“ Quando ancora il mio laboratorio era sulla torre Gamberini ad Imola e facevo esperimento di vibrazione di atomi magnetici, una mattina verso le tre i miei strumenti mi segnalarono il passaggio di un disco volante. Aumentata la potenza dei miei canali vidi dopo poco tempo il disco volante abbassarsi e scendere verso il parco delle acque Minerali. Subito a mezzo di una bicicletta mi recai sul luogo e arrivai in tempo a vedere l’ atterraggio del disco volante sul piano del monte Castellaccio. Salii’ sul monte e notai un disco rotondo da cui uscivano tre uomini. Avvicinatomi chiesi in italiano il motivo dell’ atterraggio ma non mi risposero. Lo chiesi in francese ed uno di essi mi rispose. Mi disse che era stato disturbato da campi magnetici e come mai io ero li’ presente. Gli spiegai che la causa del loro atterraggio forzato era certamente la mia perche’ il loro apparecchio era composto di campi magnetici. Essi mi confermarono la cosa. In pochi minuti ci si spiego’ la cause. Da ambo le parti ci si promise che per almeno sette anni non si doveva rivelare il nostro incontro a patto di scambiarci i rispettivi segreti. Cosi’ visitai il disco ed ebbi la spiegazione del suo funzionamento ed a mia volta portai nel mio laboratorio ad Imola due dei tre occupanti il disco sottoponendo loro i miei esperimenti. Solo ora, dopo piu’ di dieci anni posso spiegare come era composto il disco volante. Il disco volante era composto di due dischi di ferro concavi verso il centro cosi’ da formare una conchiglia. Ogni disco era fissato su due perni che avevano la proprieta’ di fare girare i dischi. Ai bordi dei dischi vi erano degli imbuti:quelli superiori erano al contrario di quelli inferiori. Questi imbuti erano larghi in principio e stretti alla fine. Entro il disco stesso, nella parte superiore e nella parte inferiore , vi erano applicati tubi di ferro, e ad essi era avvolto filo di rame. Queste bobine, avvolte al disco, avevano la proprieta’ di formare un campo magnetico di polarita’ positiva o negativa alla superficie del disco , tanto di sopra quanto di sotto. Nel decollo il disco doveva partire sempre orizzontale, e per questo era dotato di quattro sollevatori da terra, di cui i due anteriori erano piu’ alti dei due posteriori, cosi’ da permettere al disco di sollevarsi da terra. Il suo funzionamento era assai ingegnoso: girando il disco superiore a forte velocita’ , gli imbuti applicati attorno facevano lo stesso lavoro dei remi di una barca. Immagazzinavano aria dalla parte piu’ larga e trovando resistenza , facevano spostare il disco dall’ altra parte. Ma la sua velocita’ veniva nuovamente aumentata, perche’ la fuoriuscita dell’ aria dalla parte opposta dell’ imbuto piu’ stretto dava un gettito talmente forte da annullare quasi completamente la resistenza dell’ aria avuta dall’ imbuto ad apertura grande. In questo modo, con pochissimo sforzo si spostava il disco. Questo metodo era chiamato “resistenza spinta”.La velocita’ dei giri impressa a questi dischi e nello stesso tempo agli imbuti, creava intorno al disco stesso una specie di corridoio vuoto e il disco poteva spostarsi senza trovare resistenza nell’ aria. Ioltre, se i due dischi giravano sempre in senso opposto e alla stessa velocita’, il disco rimaneva orizzontale e a una certa velocita’poteva rimanere immobile nell’ aria. Se invece aumentavano la velocita’ del disco superiore rispetto a quello inferiore, o viceversa, il disco discendeva o saliva. I due dischi potevano avere polarita’ magnetica positiva o negativa a piacimento. Se dovevano salire, applicavano alla superficie esterna dei due dischi polarita’ magnetica negativa, ed interna positiva . Girando, i dischi formavano due tubi esternamente di flusso magnetico negativo, e questo facilitava il compito di allontanarsi dalla Terra, perche’ il tubo di flusso magnetico direzionato verso terra , otteneva una repulsione e quindi una spinta verso l’ alto, dato che la Terra ha una polarita’ magnetica negativa rispetto all’ aria. Il tubo magnetico negativo prodotto dal disco superiore a direzione verso l’ alto, otteneva tale attrazione perche’, essendo l’ aria di origine positiva magnetica, il disco stesso veniva attratto. In questo modo poteva ottenere velocita’ intorno ai 5000 km , adoperando un motore che poteva essere usato dagli stessi campi magnetici. L’ inizio dell’ avviamento di questo disco, veniva azionato con batteria accumulatori al nichel cromo. L’ iconveniente di questo disco era appunto la sua alta velocita’ , che creava lo scioglimento degli imbuti per il forte attrito che incontrava ell’ aria. Era pero’ in quel tempo lo studio del suo perfezionamento, e se riuscivano a superare l’ inconveniente, potevano superare la velocita’ di 8000 km orari. Per la discesa avveniva il contrario, il disco esternamente si trasformava in polarita’ positiva, ottenendo l’ attrazione dalla Terra, e la repulsione dell’ aria. Questo serviva per allontanarsi o avvicinarsi con rapidissima velocita’. Poteva avere anche polarita’ magnetica positiva al disco superiore e polarita’ negativa al disco inferiore, e viceversa.
Considerata la data di pubblicazione di questo libro, il 1960, e le dichiarazioni di Ighina, che sostiene di avere mantenuto il segreto per 10 anni, si puo’ ritenere che gli avvenimenti narrati possano essere datati negli anni ‘ 50. In quegli stessi anni, dall’ altra parte del mondo, accadeva Roswell, e cioe’ il caso piu’ eclatante di contatto con un disco volante della storia. Roswell è una localita’ del Nuovo Messico resa famosa dal presunto schianto di un UFO nel luglio del 1947, dove si sarebbero recuperati materiali extraterrestri , tra cui cadaveri alieni, da parte di militari statunitensi. Il primo comunicato stampa della base aerea di Roswell, emanato sull’ onda dell’ emozione dell’ accaduto l’ 8 luglio del 1947,parlava proprio di un “disco volante”. La dichiarazione ufficiale delle autorita’ statunitensi fu’ in seguito modificata sostenendo che si trattava di un pallone sonda. Uno dei protagonisti di quell’ avvenimento è stato il Colonnello Philip J.Corso, che in seguito racconto’ la sua esperienza nel libro “Il giorno dopo Roswell” pubblicato solo nel 1997, in cui rivela e descrive fra le altre cose, anche la struttura del disco volante, con il relativo funzionamento , correllando il racconto con schizzi e disegni qui’ allegati, dove le somiglianze con il disegno del ricercatore italiano Ighina sono abbastaza interessanti.
Il disegno dell’ UFO descritto da Corso
L’ elettromagnetismo, la spirale avvolta, che ad un certo punto cambia senso di rotazione , creando un campo antigravitazionale le due sezioni separate del disco, con le rotazioni contrapposte, i sensi di rotazione e le polarita’ invertibili alla bisogna , fanno ritenere che il Colonnello Corso abbia visto qualcosa di molto simile al disco di Ighina .
Negli ultimi anni, stiamo assistendo ad una sorta di lenta ma inesorabile forma di “educazione” della popolazione mondiale, dopo i fatti di Roswell le autorita’ politiche e militari di tutte le nazioni del mondo hanno via via rilasciato dichiarazioni sempre piu’ “possibiliste” sull’ esistenza di esseri molto piu’ avanzati tecnologicamente di noi, salvo poi ritrattare quando le reazioni si facevano via via piu’ accese. Come se anche questi metodi di informazione di massa fossero essi stessi degli esperimeti, prove generali di reazione ecc… Il cinema ha contribuito con la produzione di film adatti allo scopo ed in questi ultimi tempi tutto sembrerebbe pronto per il contatto. In questi giorni è trapelata la notizia della nomina, da parte dell’ ONU , di una sorta di responsabile in caso di un eventuale contatto alieno, l’ astrofisica malaysiana Mazlan Othman. La notizia riportata dalle agenzie di stampa internazionali e da testate giornalistiche come il “New York Post”, come di consueto , è stata smentita dopo due giorni direttamente dall’ interessata , motivando il dietro front con un “abbaglio” degli organi di informazione.
Buongiorno Mimmo, come vedi sono qui di mattina presto, incuriosito da questo tuo bellissimo articolo, e dal solito razionalista che sono, ravviso che contiene un equivoco, ( parlava francese e il Prof si riferisce a loro chiamandoli uomini..? poi un altro fatto, non di poco interesse; come fa questo presunto disco volante a volare nello spazio che come ben sappiamo è vuoto? forse stiamo assistendo al collaudo di un prototipo di una qualche nazione straniera come lascerebbe sottindendere l’accordo di segretezza raggiunto dai piloti e il nostro Ighina?
cosa ne pensi?
Ciao Vincenzo , il mattino ha l’ oro in bocca. Che equivoco? Chi parla francese non è umano? Oppure ti aspettavi che Ighina dicesse che erano scesi dal disco degli esseri dalle sembianze aliene? Il testo in verde è quanto scritto nel libro, niente è stato aggiunto.
E’ proprio vero che a tutto c’è un Perchè, una spiegazione. L’ignoto esiste soltanto nei nostri cervelli umani.
buonasera, Mimmo, per completezza termino di esporre il mio dubbio; fu il termine UFO e astronave a fuorviarmi. E POI VUOI CHE UN UFO IN VISITA DA ANDROMEDA NON SAPPIA PARLARE FRANCE’?
NOTA BENE, NON DISTINGUO FRA UFO VOLANTE E UFO PILOTA. LI INDIVIDUO NELLA MEDESIMA COSA. SAPEVI CHE IL MALIGNO ODIA IL FRANCE’? MEDITA AMICO, MEDITA.
In riguardo al commento n° 4 dell ‘ amico Vincenzo, un chiarimento per le persone che non comprendono il france/romanaccio. Quando scrive francè , intende esprimere solo la pronuncia, ma lui sa bene, essendo poliglotta, che si scrive français. Quindi secondo Vincenzo erano due Angeli….francesi. Mumble…….. mumble……..
ci sono degli errori, e’ la carica elettrica della terra ad essere negativa e non il campo magnetico che viene generato dal nucleo terrestre in rotazione.comunque anche il fatto che due bobine possano generare un campo magnetico tale da vincere la gravita’ terrestre ti saluto. comunque e’ evidente che si tratta di un velivolo terrestre forse la descrizzione del funzionamento e’ stato travisato male.