Doppia vita di Pi

Una nave mercantile giapponese affonda nell’ oceano. L’ unico sopravvissuto, dopo un naufragio di 227 giorni, è un ragazzo indiano di nome Pi che racconta una storia , o meglio due , piu’ che incredibili. Ha perso la sua famiglia nel naufragio, padre madre, fratello, durante un viaggio che avrebbe dovuto cambiare la loro vita. Stavano infatti andando in Canada, dove cercavano l’ opportunità per una esistenza migliore . Nella stiva della nave viaggiavano anche gli animali selvatici proprietà del padre di Pi, giraffe, zebre, iene, scimmie ed anche una pericolosa tigre del Bengala, tutti destinati ad essere venduti nel paese nordamericano, per fornire alla famiglia il sostentamento iniziale . Mentre nella notte burrascosa la nave si inclina ed affonda velocemente, Pi disperato si immerge alla ricerca dei suoi, ma infine viene spinto a salire sopra una scialuppa di salvataggio, coperta in parte da un telo protettivo. Da questo istante iniziano due versioni dei fatti , una è reale , l’ altra no, una piace a Dio, l’ altra è preferita dagli agenti ispettivi che rappresentano la compagnia marittima giapponese proprietaria della nave affondata. Succede anche dopo i piu’ efferati crimini, vi sono due o piu’ versioni dei fatti che vengono raccontati a chi deve giudicare, certo spesso per scagionare gli indiziati, altre volte perchè la realtà è cosi’ cruda da non poterla accettare, sopratutto per un ragazzo intelligente, buono, curioso come Pi. La versione raccontata dal bellissimo film di Ang Lee in questi giorni in programmazione nelle sale, è tratta dal romanzo Life of Pi dello scrittore canadese Yann Martel, racconta del singolare naufragio di un ragazzo e di alcuni animali, feroci o addomesticati, tutti insieme sulla stessa scialuppa in mezzo all’ oceano, tutti alle prese con il loro istinto di sopravvivenza,CRUDO, FEROCE, NATURALE : una zebra ferita viene attaccata da una affamata iena, una femmina di orango interviene e viene immediatamente uccisa, una feroce tigre sbrana la iena, la scialuppa approda sopra un isola galleggiante popolata da migliaia di suricati , ma l’ isola di notte si rivela un grande essere vivente aggressivo e carnivoro, da cui fuggire. Tutto questo e ancora di più passa negli occhi liquidi del ragazzo Pi, cui viene chiesto, in fretta, di diventare Uomo dovendo dividere la ventura con una feroce tigre del Bengala.
L’ altra versione viene sussurrata, quasi passa inosservata, perchè apparentemente poco adatta ad un ragazzo come Pi, ma anche ai nostri ragazzi che il film andranno al cinema a vedere, sebbene il racconto sveli la dualità di ogni faccenda umana, dove anche la persona più pacifica e altruista puo’ trovare rivoltante non reagire, trasformandosi nell’ emergenza in una pericolosa tigre, oppure al contrario, come quando, e succede spesso, ci troviamo a convivere , negli ambienti di lavoro, persino in famiglia, nostro malgrado, con persone che assumono caratteristiche di serpenti, iene, di cui è meglio non fidarsi anzi che richiedono una vigile attenzione. Data l’ insistenza degli ispettori giapponesi Pi rivela la seconda versione, con le doppie identità dei protagonisti: In effetti inizialmente a salvarsi furono in quattro si, ma niente animali e tigri feroci, vi era fra i superstiti il cuoco di bordo, un essere rivoltante con cui la famiglia di Pi aveva già avuto delle questioni durante il viaggio, è lui la iena raccontata da Pi, il cuoco, ucciderà il marinaio/zebra, già ferito, userà i suoi resti essiccati al sole per farne delle esche ed infine per cibarsene. Accoltellerà , rabbioso,la madre di Pi, rappresentata nel primo racconto dalla femmina di orango tango, poi la butterà in pasto agli squali sotto gli occhi atterriti del ragazzo. Il pacifico, intelligente, curioso Pi conoscerà cosi’ il peggio del suo Sè, diventando feroce come una tigre nel momento in cui afferrerà un coltello e ucciderà il crudele, infame cuoco. In tutte e due le versioni la nave mercantile giapponese affondo’, nessuno seppe mai perchè, Pi perse tutta la sua famiglia e dovette sopportare molte sofferenze, la storia migliore, quella che piacerebbe di piu’ a Dio, è certo quella con la tigre.
Il breve video trailer del film  clicca Vita di Pi

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