Guglielmo Marconi e il telefono degli spiriti.

Fra il 1860 e il 1930 nel mondo intero si divulgò l’ idea che ci fosse la possibilità di interagire con lo spirito dei defunti.

Questa eventualità prese piede velocemente grazie alle nuove invenzioni che si succedettero in quell’ epoca: il telegrafo, il telefono, la radio;

la teoria dei germi, l’ elettromagnetismo, fecero comprendere che l’ universo è pieno di forze invisibili e molti giunsero alla conclusione che questi nuovi mezzi di trasmissione avrebbero permesso il fatidico contatto.

Ma non erano solo gli spiritisti più accesi a perorare lo sfruttamento particolare dei nuovi apparecchi elettrici di comunicazione. Gli inventori stessi, quindi eminenti scienziati, promuovevano i loro dispositivi ipotizzando che fossero utili per raggiungere il regno dei defunti.

Alexander Graham Bell, l’ inventore del telefono, era molto interessato dallo spiritismo ed era noto per partecipare a sedute spiritiche, così egli fece un patto con il fratello minore, Edward, concordando che il primo a morire sarebbe tornato a contattare l’ altro. Edward morì nel 1867 all’ età di 19 anni, ma invece di aspettare passivamente il messaggio del fratello, Bell decise di costruire una dispositivo elettronico di comunicazione con il mondo dell’ aldilà, in modo che chiunque, anche senza il dono della medianità, potesse comunicare con i propri defunti. 

Anche Edison lavorò ad un progetto simile, Forbes pubblicò una intervista con Edison nel numero del 16 ottobre 1920 di The American Magazine. L’articolo esclusivo portò alla luce un nuovo bizzarro dispositivo su cui il 73enne Edison dichiarava di avere lavorato, un telefono spirituale che avrebbe permesso ai vivi di comunicare con i morti.

“Ho lavorato per un po’ di tempo costruendo un apparato per vedere se è possibile che le persone che hanno lasciato questa terra possano comunicare con noi”, ha detto Edison a Forbes. “Se questa invenzione vedrà mai la luce, non sarà realizzato con mezzi occulti, mistificanti, misteriosi o strani, come quelli impiegati dai cosiddetti medium, ma con metodi scientifici”.

Molti esperimenti di telepatia furono condotti da Sir Oliver Lodge nel 1894, utilizzando il Coherer, un dispositivo in grado di catturare i segnali wireless più remoti, inventato dall’ italiano Temistocle Calzetti Onesti.

Quando Guglielmo Marconi iniziò i suoi esperimenti con il telegrafo senza fili,

evitò a lungo di perorare la causa degli spiritisti, sostenendo che la sua invenzione era costruita su solide basi scientifiche, ma verso la tarda età iniziò a perseguire la possibilità di un contatto elettronico con i morti. 

Casualmente anche Marconi utilizzò il Coherer per lo sviluppo della comunicazione via radio. 

Egli restò impressionato dalla presenza di cosidette “voci anomale” durante le trasmissioni ed elaborò la bozza per un dispositivo chiamato “ telefono degli spiriti” , questo avrebbe catturato ogni parola pronunciata nel corso della storia umana, dichiarò che sperava di arrivare a cogliere le ultime parole di Gesù sulla croce.

In tempi più recenti altri scienziati di fama hanno approcciato la questione, negli anni 70 il fisico gesuita Padre Pellegrino Ernetti fece incredibili dichiarazioni su una sua presunta invenzione, il Cronovisore, con il quale sarebbe addirittura riuscito a catturare suoni e immagini del passato, regolando l’ apparecchiatura e catturando segnali appartenenti inequivocabilmente da un discorso di Benito Mussolini, a momenti della vita di Napoleone sino all’ imperatore Nerone.

Fra le testimonianze dell’ epoca saltò fuori che Ernetti era riuscito nell’ intento di Marconi, rilevando l’ Immagine di Cristo sul calvario. 

Ma in breve tempo le dichiarazioni vennero ritrattate, probabilmente anche a causa dell’ intervento del Papa. 

Ora di tutte queste ricerche, invenzioni, ufficialmente è sparito tutto o quasi. 

Bistrattate come leggende, attendono forse nuovi pionieri che vogliano cavalcare l’onda, con lo spirito di ricerca che accumunò tante menti brillanti di quell’ era magica. 

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