Il DNA delle lacrime di Maria


Piange la Madonna,da alcuni decenni, in tutto il mondo. Spesso le manifestazioni si sono rivelate opera di imbroglioni, qualche volta invece ci hanno raccontato che non vi era alcuna spiegazione scientifica alle lacrimazioni, allora la devozione popolare  ha subito  uno shock emotivo e  i luoghi miracolosi sono diventati   in breve meta di pellegrini . Dopo casi del genere  la prassi vuole che  vengano fatte delle indagini e di solito i rilevamenti effettuati sono stati mirati a verificare se in effetti di lacrime e di sangue si trattasse, e se le statue, quadri, immagini in genere, avessero alcun dispositivo atto ad emettere liquido. Di norma le analisi sono state effettuate dopo le lacrimazioni, piu’ unico che raro il caso di rilevamento e captazione in diretta delle lacrime, avvenuta a partire dal 1955, sopra un busto che stavolta raffigurava il Cristo, a Cochabamba in Bolivia. Ma non sembra essere abbastanza, un esame obbiettivo, oltre a verificare le suddette  e abbastanza scontate  peculiarita’, dovrebbe esaminare il DNA. Cosi’ come è stato fatto per la Sacra Sindone, della quale, checche’ se ne dica, conosciamo  il gruppo sanguigno delle macchie sul telo, la datazione, la provenienza , i luoghi in cui è stato conservato nel tempo,e forse anche il codice  del DNA,  cosi’ andrebbe fatto per queste nuove e eclatanti manifestazioni. Forse si è giunti ad una svolta, il Vescovo di Messina ha consegnato al Ris un quadro raffigurante la Madonna con Bambino di propieta’ di una coppia di Licata, perche’ il reparto specializzato dei carabinieri possa fare tutti i rilevamenti necessari a verificare le dichiarazioni dei propietari dell’ immagine, acquistata a meta’ di agosto e posta nella loro casa, questa da alcune settimane emette lacrime di sangue. I controlli incrociati potrebbero verificare le attinenze con i rilevamenti effettuati sulle altre reliquie sparse per il mondo, Sacra Sindone in primis, si potrebbero evidenziare eventuali illeciti da parte di chicchessia. La Chiesa è sempre prudente nel riconoscere queste manifestazioni, ma nello stesso tempo si coglie un sottile bisogno del miracoloso nella cultura popolare, alimentata anche dal “rispettoso silenzio” ed un “accettazione del mistero” classicamente ecclesiastico. E’ ora di cambiare, non si puo’ piu’ accettare il miracolo perche’ la scienza “non ha risposte”. Una ricerca efficace una risposta la dovra’ dare.

Conclusioni:Infatti c’e’ stata,è bastata una analisi del DNA per dimostrare che il sangue prelevato è lo stesso di un componente la coppia propietaria del quadro. Pare quindi si tratti dell’ ennesimo abuso della credibilita’ popolare. Il comportamento del Vescovo di Messina dovrebbe essere portato ad esempio nelle future presunte manifestazioni miracolistiche, senza aspettare tribunali ecclesiastici che rimandano il giudizio alle calende greche, si potrebbe in breve avere risposte certe semplicemente analizzando il DNA.Questa efficenza sembra gia’ un miracolo.

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