Il lato B della Gioconda

“Disegnavo cavalli…lo facevo in continuazione , cavalli furiosi, lanciati al galoppo contro armate minacciose, in battaglie epiche, dove teste di vichinghi mozzate con l’ elmo miracolosamente ancora indossato, rotolavano fra zoccoli scalpitanti in una mistura di polvere e gloria.
Guardando i destrieri riuscivo a memorizzare ogni muscolo, crine,espressione dello muso, scalpitio, svolazzar di criniere, per poi con lo sguardo catturar mandrie di Maremmani imbizzarriti in un cielo di candide nuvole.
Poi l’ infanzia passò…”

Leonardo da Vinci usava nascondere nei suoi dipinti simboli, numeri,messaggi,esseri che si intravedono e sono oggetto di studi, discussioni, interpretazioni da secoli.
A volte lo facea per gioco, per alimentar curiosità , stuzzicar  l’ ingegno, altre volte per esprimer la sua arte in libertà , senza incappare nelle eventuali restrizioni dei committenti che non sempre potevano permettersi di mostrare apertamente le interpretazioni artistiche dello Maestro.
Cosi’ nell’ “Ultima Cena” di cui quì ho già discorso, si sprecano storicamente i simboli, i messaggi e di mano in mano che si ammoderna la tecnologia si avanzano nuove, appassionanti ipotesi, come in anni piu’ recenti il fermento si è innescato intorno alla tela sua piu’ nota, la Gioconda dagli occhi parlanti alla quale da tempo si cerca anche di dare un nome.
Nelle sue pupille un bidello pugliese che guarda con gli occhi del cuore ha intravisto un simbolo, una firma ed un nome: le lettere L V.
La notizia dall’ Ansa diffusa, lesta ha fatto il giro del mondo,seppur invero non sia facile intravedere quei simboli nelle pupille della enigmatica dama, dico a voi, lettori, li vedete quei segni?
Scorgete forse una L ed una V nell’ occhio destro della dama?
E nell’ occhio sinistro non vi pare di vedere altre lettere?
Ad esempio una CE oppure B?

Leonardo non firmava mai un dipinto sapete? Ma la maestria non necessita sigle e nei tempi nostri un Leonardo è pur sempre un Leonardo e ci sono esperti di fama che riconoscono un suo originale dipinto anche se visto da dietro.

Io no, invero non son di questi purtroppo, e persino faccio fatica, a vedere dico, quel famoso 72 che sarebbe nel ponte alla sinistra della bella, che tanti sperti del settore si affannano a descrivere e motivare.

Di quegli occhi enigmatici io colgo la luce di femmina gravida, mi giunge una sensazione di serafica calma ed una domanda sgorga spontanea: “Chi sarà/fù lo padre?”

Ammiro la bellezza dell’ insieme, le sfumature sul viso, la veletta che copre quei bei capelli ricciuti che quasi par di toccare,niente di piu’ purtroppo. Negata mi è la vista di cotanto mistero? Non ho io l’ occhio lungo per vedere oltre il mio naso? Cosi’ parea sino a qualche di’ fa, quando meco arrivò una email dall’amico mio Francesco…

…Francesco , in questo caso messere Francesco Maria Invernizzi da Lecco, sperto contabile di una banca allemanna di giorno, fino osservatore di opere d’arte nello tempo libero, con puntate alle piu’ azzardate ipotesi scientifiche dello scibile umano ;
quando lo conobbi, anni fa, egli mi avea già colpito per il suo cervello fino, per quello profumo di patate lasciate sparse al buio in cantina che aleggiava intorno alla sua persona , per quello sguardo emanante lampi di luce geniale e quella carnagione pallida dovuta alle poche ore che stava allo sole, sempre rintanato a cercare e ricercare, tanto che si era quasi abituato a vivere con poca luce, come uno spartifilium. Era giu’ quando lo incontrai la prima volta, le spalle curve dell’ uomo che ha preso nerbate, dopo aver promosso mille battaglie senza vincerne una, nel mezzo del cammin della sua vita, quando si tirano le somme e spesso ci si trova con un pugno di sabbia in tra le mani.
Ecco la sua missiva:
“Caro  Messere Domenico, ti invio questa email sperando di non arrecarti eccessivo disturbo, ma necessito dell’ aiuto che potrai darmi, in quanto sono giunto ad avvalorare una scoperta che non dico che potrebbe cambiar lo mondo, ma forse un planisfero, con la sua attribuzione e datazione; inoltre credo che  questa mia fatica dimostri senza fallo ,un metodo per rivelare al mondo l’autenticità di un opera del Leonardo,che altrimenti andrebbe persa nell’ oblio
Ti scrivo queste cose senza  secreto, ma  invero non posso rivelarti particolare alcuno, almen per ora, sino a che un critico d’arte di Leonardo sperto, dal divulgar notizia non tolga il suo divieto.

In pratica ti volea chiedere consiglio, per tutelare la scoperta mia da ogni fregatura,
e potermi accreditare la primogenitura…

pensavo che a lo momento opportuno tu potresti pubblicare senza costrizioni,
sul tuo sito tutte le mie informazioni…”

Non nascondo che questo suo colloquiare,
in italiano antico ed in rima, a me facea quasi scompisciare,

inoltre questo modo misterioso, degno della trama di un film gia visto,
facea render leggero il cor mio tristo.

L’ idea mi venne lesta, per non dare nell’ occhio, avrei scritto il post suddetto rivelando lo secreto,
ma lo avrei fatto colloquiando fra il serio e il faceto.

Magari scrivendone a singhiozzo,
un poco al giorno, che ai lettori seccasse pure il gargarozzo…
Ma sappiate amici che son tempi cupi, su questo misterioso articolo già si avvicinano certi lupi….

Leonardo da Vinci visse una vita bene spesa e gli fu lieto morire, premio minimo sindacale che meriterebbero tutti i ricercatori dell’ ignoto. Purtroppo non sempre è cosi’ anzi succede spesso che cerchi, cerchi, cerchi, poi magari qualcosa trovi, ma se non hai mezzi, conoscenze ,se non sei del giro, i meriti se li prendono quelli a cui vai a chiedere consiglio. Cosi’ potrebbe succedere anche questa volta, a meno che questo post a puntate non abbia stuzzicato la curiosità di qualche “puro di cuore”, che riesca a capire quello che al momento posso scrivere solo tra le righe, non tanto per tutelare me stesso, ma per non fare passare un guaio all’ ispiratore dell’ articolo. Ora io di seguito pubblico due foto di un affresco del 500, come potrete notare in uno dei due sono evidenziati dei tratti, sono osservazioni di Francesco Maria Invernizzi da Lecco, segni, sfumature, che sembrano trasparire dal dipinto e rappresentare cavalli e altre figure visibili solo osservando in maniera distaccata, tralasciando i particolari e guardando l’ immagine d’ insieme. Di figure “nascoste” in questo dipinto ve ne sono molte altre , e probabilmente non sono state nemmeno notate tutte, invito i lettori a segnalare quelle che sapranno captare. Quando ho guardato l’ immagine per la prima volta non ho visto nulla oltre l’ evidente, solo quando Francesco mi ha spiegato come fare a vedere le figure, i cavalli in particolare, ho iniziato con GRANDE sorpresa a notarli, uno… due… tre… mi riusciva facile, disegnavo cavalli da bambino, in campi di battaglia polverosi, cavalli imbizzarriti, feriti, mai domi…

Forse segue, non vi spazientite…



10 Comments

  1. sandrabullock
    Ott 26, 2012

    Inquietante, se si guarda in maniera distaccata alla prima immagine della lunetta, a sinistra in basso si puo’ notare un viso di donna, con bocca ben evidenziata e occhi grandi, a destra in basso io vedo animali tipo una capra ed un coniglio, e tutti guardano verso la scena della cacciata preoccupati….

  2. domenico
    Ott 26, 2012

    Francesco ritiene che queste immagini nascoste possano essere captate piu’ facilmente in questi tempi moderni grazie al fatto che gli affreschi visti al computer ricevono la luce da dietro, lo schermo del pc illuminato farebbe risaltare questi fantastici particolari…Sandra se hai tempo evidenzia quello che hai visto, se è captabile al pc lo pubblichiamo

  3. Francesco
    Ott 27, 2012

    Buongiorno a tutti, ho evidenziato solo alcune figure, le teste di cavallo che si vedono sono dappertutto, ad esempio sotto la nuvola, nell’ erba c’ e’ un frattale molto complesso rappresentato da colli e teste di cavallo inseriti in un collo e testa unico. Perfetto frattale. La mia osservazione giornaliera e costante, da un mese dalla scoperta mi riserva ogni volta sorprese da rimanere senza fiato. Qui il confine tra la percezione personale e quanto oggettivamente dipinto dal Maestro, poiche’ di Leonardo si tratta e’ molto labile,e qui sta appunto il bello dei geni, suggerire al nostro inconscio, piu’ che definire una visione chiara e netta della realta’ Come e’ stato dimostrato e a breve sara’ reso pubblico l’ affresco e altri uguali sono stati eseguiti quasi alla fine dell’ esperienza terrena di Leonardo, quando una persona tira le somme della propria vita e perde le certezze giovanili, vedendo altre realta’ piu’ sfumate ed evanescenti, sapendo che la realta’ e’ sfumata ed evanescente. Pensiamo ad un Michelangelo che dopo la classicita’ giovanile del David e della Pieta’ ci lascia come testamento la Pieta’ Rondanini e i Prigion, anticipando il cubismo e l’ arte moderna, Bach che dalle classiche e monumentali fughe giovanili ci lascia incompiuta la sua Arte della fuga e altri capolavori anticipando lo stravolgimento tonale e la dodecafonia, Leonardo anticipa cubismo e genere naif nella apparente “semplicita'” di questi banali dipinti, la banalita’ apparente e’ solo cio’ che e’ visibile e funzionale all’ immenso e profondo ricamo sottostante. Probabilmente Leonardo era consapevole che solo cinquecento anni dopo con l’ avvento delle nuove scoperte e invenzioni tecnologiche i dipinti sarebbero stati compresi, anche perche’ stampando l’ immagine del dipinto o osservandolo fisicamente di persona non si nota assolutamente nulla. Anche il rinvenimento di mostri occulti e’ volutamente e funzionalmente espresso da Leonardo, non per manifestare il suo dispiacimento per il comportamento tenuto nei suoi riguardi dal potere temporale della Chiesa, ma per bilanciare inconsciamente la bellezza e lo splendore di quanto “apparentemente” si potrebbe percepire senza questi messaggi subliminali inconsci.

  4. domenico
    Ott 27, 2012

    Giornata densa di scoperte, ci siamo collegati su skype con Francesco ed abbiamo analizzato altri tratti del dipinto, dopo che l’ amico Denis ci ha inviato informazioni sensazionali: lo scheletro visto in una data maniera si reincarna! Bisogna allontanarsi un poco dallo schermoo e guardare di sbieco. Poi abbiamo scoperto io e Fra che ci sono nascoste scene che assomigliano alla Natività, esseri mostruosi, altri cavalli, Leonardo ed una misteriosa donna dietro la morte, un personaggio che potrebbe essere Gesu’ che tiene il braccio sulla spalla ad una donna, (La Maddalena?) Altri mondi, uomini, visi, famiglie, ognuno trova un po di se stesso in questo affresco di cui fra breve parlerà il mondo, un libro di immagini dell’ anima di ognuno….

  5. Vittorio
    Nov 2, 2012

    Ognuno ci vede qualcosa di diverso,ma è anche vero che ci sono rappresentazioni che sono evidenti, woooow, io ci ho visto Leonardo sopra lo scheletro, con tanto di barba, ed una donna con bambino in basso,e ancora altro.LO PUO’ DIRE DOVE SI TROVA QUESTO AFFRESCO?

  6. sandrabullock
    Nov 4, 2012

    Trovato!!! L’ affresco si trova a Palazzo Besta,a Teglio in Valtellina, e ci sono già altri esperti d’ arte che sostengono si tratti di un Leonardoda Vinci.

    • Sandra B.
      Nov 26, 2012

      Non è il massimo, ma si può visitare virtualmente Palazzo Besta e si può vedere l’affresco nella sua collocazione attuale, nella “Sala della Creazione”, insieme ad altri affreschi. Non sarebbe male riuscire a trovare anche le immagini di questi e fare su di loro la stessa analisi.

  7. Giorgio
    Nov 4, 2012

    Perdonate i mio scetticismo, a parte che non riesco a vedere nessun cavallo, mi pare strano che un Leonardo, profondo conoscitore dell’anatomia umana, abbia fatto uno scheletro del genere… notate soprattutto le mani e gli avanbracci con ulna e radio uniti… In ogni caso se si trova a palazzo Besta, non sarebbe da escludere l’ipotesi che sotto l’affresco in questione ci siano dei cavalli dato che il palazzo ne è pieno in altri affreschi (ciclo dell’Ariosto). Spero di sbagliarmi

  8. Francesco
    Nov 4, 2012

    Si, gli affreschi possono sembrare dipinti da un dilettante, anch’ io all’ inizio ero molto scettico in merito al fatto che fosse stato Leonardo a dipingere Teglio (complimenti a Sandrabullock per l’ investigazioone) cio’ che si vede, come ho gia’ scritto, e’ il risultato di un compromesso con il lavoro sottostante, funzionale ad esso.

  9. ENNIO
    Nov 6, 2012

    Inviato il 06/11/2012 alle 11,50

    Salve Domenico.
    Guardando in 2° piano, fuori dall’edificio vedo 2 figure umane (svestire) a sx donna e a dx uomo che sembra stiano in un suolo lacustre. Oltre le due sagome, ancor più a dx si scorge un bozzolo luminoso.
    Mentre in primo piano scorgo sempre una figura umana che sembra stia uscendo dal suolo, ed è posizionata fra il piede e la mano sx dell’uomo, utilizzando il metodo degli assi cartesiani si colloca all’incrocio del piede sx in orrizontale e mano sx in verticale.
    Saluti
    Ennio

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