In bocca al lupone.

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Fine anno 2013, Discorso del Presidente alla Nazione .

 

 

Da leggere con espressione grave e compunta.

 

Cari connazionali, per quanto riguarda le prospettive per una vita felice questi ultimi anni di recessione sono stati fra i più scarsi di possibilità per milioni di persone.

Dopo decenni folgoranti, con tutte le curve di crescita in perenne ascesa, sembra arrivato non solo un periodo, ma un era di vacche magre, come se la paventata fine del mondo del 21 dicembre 2012 fosse quì da individuare non in un immane disastro, ma in un cambiamento forzato dovuto alla scarsità totale di mezzi e possibilità. Che sia questa la fine?

Credo di si.

A meno che non si riesca a cambiare il livello delle nostre irrinunciabili esigenze, siamo già fottuti, o meglio, sono fottuti i nostri figli e nipoti.

Nelle loro camerette, persi nel gioco con la Play Station, cullati dentro le campane di vetro in cui li abbiamo posti, nemmeno si accorgono che la terra ci si stà sgretolando sotto i piedi, che presto viene il giorno in cui le risorse infine scarseggiano, che a bocca aperta guarderanno le loro tasche completamente vuote.

A meno che non si prenda sul serio l’ idea di abbandonare il caldo lettuccio, rimboccarsi le maniche , iniziare a vedere come organizzarsi la vita , magari guardando lontano, arriverà presto il momento in cui si dovrà lottare per ottenere quello che prima pretendevamo, dandolo per scontato.

Questo non toglie che la speranza sia l’ ultima a morire, ma affidandosi solo a quella, le probabilità di recuperare questa nave che affonda sono le stesse che ha avuto il Comandante Schettino dopo l’ immane disastro.

Dal titolo si evince che non mi sento di farvi un Augurio tradizionale, un normale Lupo non potrebbe contenere fra le fauci cotanta miseria di intenti.

 

Il vostro Presidente.

 

 

 

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