Le cinque leggi di Neville Goddard, immagina……..puoi.

 

 


L’ Uomo è probabilmente l’ unico essere vivente ad avere la possibilità di usare l’ immaginazione, forse questa prerogativa ci viene data proprio perchè siamo fatti ad immagine e somiglianza del Creatore e come lui possiamo usare l’ immaginazione per creare la realtà, basta ri-acquisirne la consapevolezza, imparare a seguire strade tracciate da illuminati del presente e del passato. Questa che ora vi mostro è una Via, non è larga, non è facile, ma è una buona Via, mi  è stata presentata di recente, dall’ autore che firma in calce l’ articolo, che ha curato la traduzione dei documenti linkati,che ringrazio di cuore.

 

Neville Goddard nato nell’isola di Barbados nel 1905, è stato sicuramente uno dei più grandi maestri spirituali mistici del secolo passato.
Egli visse gran parte della sua vita negli Stati Uniti dove emigrò in gioventù alla ricerca di qualcosa più stimolante rispetto alla, seppur piacevole, monotona vita sull’isola natia.
Giunto in America studiò danza e recitazione aggregandosi così ad una compagnia di ballo che mise scena spettacoli anche oltreoceano. Durante proprio uno di questi soggiorni in terra inglese conobbe uno scozzese il quale gli parlò per la prima volta dei poteri straordinari insiti nella mente umana. Ricevette in regalo molti libri dallo stesso, e quello fu il momento che diede la svolta nella vita del ragazzo.
Tornato in America, ed assunto per una breve parentesi in una ditta di ascensori, dopo aver patito anch’egli la grande depressione economica e senza il becco di un quattrino in tasca conobbe il suo maestro Abdullah, un eccentrico rabbino di origine etiope, il quale gli insegnò per sette anni i segreti della Kabbalah ebraica e del simbolismo biblico.
Abdullah fu maestro anche di altri giovani divulgatori, tra i quali Joseph Murphy, ma l’uomo con cui avrebbe portato a termine il suo compito terreno di rendere edotte le masse fu proprio Neville.
Da quel giorno studiò, sperimentò e divulgò rendendo comprensibili, a tutti coloro che furono interessati, i metodi per prendere consapevolmente in mano le redini del proprio destino.
I suoi insegnamenti però, inaspettatamente presero una piega decisamente più spirituale, vivendo sulla propria pelle quattro ben definite esperienze mistiche. In futuro avrebbe scoperto che anche William Blake, attraverso le sue poesie ne celava il contenuto.
I suoi primi sforzi furono incentrati esclusivamente nello spiegare la LEGGE: essa conteneva i principi con cui l’uomo può rendere realtà i propri desideri tramite il potere dell’Immaginazione, personificata nella Bibbia con Gesù Cristo.
La seconda parte dell’insegnamento, adottata in età più avanzata a seguito delle esperienze mistiche vissute, virò decisamente sulla PROMESSA, ovvero la promessa fatta da Dio all’uomo nell’Antico Testamento e portata a compimento nel Nuovo.
Sperimentando la promessa Neville tese a tralasciare sempre più nelle sue conferenze la parte materiale, non curandosi che ciò avrebbe potuto allontanare una larga fetta del suo pubblico.
A lui non importava, voleva far sapere a chi era pronto per qualcosa di più, a che cosa avrebbero portato queste esperienze trascendentali. Nulla a livello materiale sarebbe stato paragonabile alla scoperta di chi si è veramente, Dio.
Il materiale lasciatoci è composto da 10 libri, alcune radioconferenze e circa 200 conferenze riportate in forma scritta.
In tutto ciò si possono riscoprire i significati autentici nascosti delle storie bibliche e dei suoi personaggi che gli antichi maestri occultarono a coloro che non avrebbero intrapreso una ricerca sincera.
“Ciò che può essere reso chiaro all’idiota non merita la mia attenzione” fu un aforisma di Blake, ripreso da più volte da Neville riguardo a ciò che intendevano gli antichi narratori.
Tutto ciò che è riportato nella Bibbia, ribadirà più volte Neville, non è storia ma pura allegoria, dai nomi dei personaggi alle località, compresi i numeri ed animali.
La Bibbia è l’autobiografia di ogni uomo nato sulla terra; addormentato in Adamo, passerà attraverso gli altri “attori” che personificano gli stati di coscienza in evoluzione, Mosè con la Legge, Abramo con la fede, ecc, sino al Cristo che si risveglierà in ognuno di noi, con la successiva conoscenza del David biblico che rivelerà la nostra paternità identificandoci così, al termine dei 400 anni del nostro esilio nel deserto terreno, con Dio, rompendo così il ciclo delle reincarnazioni.
Per fare un piccolo esempio, affermava che la Bibbia è come una fune composta da tre corde, e spezzarle non è cosa semplice.
Le tre corde rappresentano 3 livelli di verità:
la Pietra, che sarebbe la verità letterale, l’Acqua, che sarebbe la scoperta della verità psicologica ovvero la corretta interpretazione del testo, ed il Vino, che altro non è che la messa in pratica degli insegnamenti.
Egli esortò l’uomo ad adoperare la Legge, quindi trasformare l’acqua in vino, per attutire i colpi che la vita riserva all’uomo o realizzarne i propri desideri, stando ben attenti che il desiderio non leda terzi, come siamo esortati attraverso “la regola d’oro” nei Vangeli. Il modo in cui avverrà la realizzazione non è dato saperlo perchè le vie del Signore sono imperscrutabili.
Mettendo in pratica la teoria si comincerà a sviluppare la Fede, ridando vita al Cristo.
Il quando avverrà questa rinascita non è dato saperlo, nessuno conosce l’ora né il giorno, perchè l’Illuminazione il Signore la rende per grazia, non per meriti o altro.
Tutti dovrebbero cominciare a fare buon uso dell’immaginazione, per sé e per gli altri. Siamo tutti una cosa sola, innumerevoli tralci della stessa vite.
Ci sono solo due cose di cui Dio prova disprezzo: che l’uomo mangi dall’albero del bene e del male, cadendo nel giudizio, e la mancanza di fede.
Neville asseriva che la vita è solo un gioco, ed il giocatore si trova esattamente dove si trova con il suo stato di coscienza: la linea verticale della croce rappresenta il tempo e quella orizzontale lo stato della coscienza che può spostarsi su e giù per infiniti punti.
La coscienza è l’unica realtà, chi ci circonda è lo specchio che ci mostra dove siamo.
Assassino, vittima, prostituta, monaco, ricco, povero, potente, schiavo, sono tutte parti che si interpreteranno lungo le nostre esistenze, un giorno perdoneremo anche gli atti più truci, perché la memoria delle vite precedenti riaffiorerà e capiremo che coloro che dobbiamo perdonare siamo solo noi stessi.
Neville lascia anche attraverso i suoi scritti numerose esperienze astrali avute, fenomeni di bilocazione, e interpretazioni di numerosi sogni fatte ai suoi allievi decifrando attraverso le analogie con le storie bibliche se erano sul punto del risveglio.
Una cosa è certa, lui affermava che qualunque persona stava in sala durante le sue conferenze era già a buon punto sulla strada del ritorno.Se volete fare un salto in quella sala, non avete che da scaricare i documenti segnalati qui’, Le cinque leggi di Neville

Manolo

4 Comments

  1. Pierluigi Scabini
    Feb 13, 2013

    Rivelaree a se stessi di essere Dio, cocreatore con l’universo dell’universo stesso, è una cosa meravigliosa.
    Io ho vissuto questa avventura in modo consistente a partire dall’ANNO 2000
    dopo aver incontrato i libri di Ramtha. Tali libri mi hanno ispirato alle esperienze che ho avuto in questi anni in cui ho rivelato spiritualmente a me stesso il Dio che sono, il Dio che tutti siamo…..
    E’ da tempo che sogno e immagino la realizzazione completa del Dio che sono fino alle radici della materia; ho avuto dei risultati ma ci sono ancora “cose umane” che non ho trasceso. C’è una parte di me fatta di spirito, pensieri, sentimenti in cui quel Dio è realizzato, in cui quella infinita liberta è realizzata…. C’è un altra parte di me, quella umana che vive ancora di dolore, di rabbia, di odio e risentimento……. E’ come un lotta tra l’infinito e la mia umanita. E o la risolvo in questa vita oppure dovro andarmene dal corpo per creare a livello spirituale un nuovo corpo e una nuova mente idonea completamente ai piu alti ideali che sono……
    Anche io ho vissuto viaggi astrali ma non li controllo ancora……..
    Vivo la mia capacita di vedere il mio essere spirituale in meditazione quassu nel lobo frontale del cervello e con la forza del pensiero scateno i sentimenti di bellezza infinita nel corpo……. Ma poi torno nella vita quotidiana e vivo sopravvivenza, dolore, odi, rabbie, giudizi, cose che forse mi stanno facendo morire per poter eliminare definitivamente le scorie e ricrearmi totalmente….
    O riesco a ricrearmi totalmente senza perdere il corpo oppure perdendo il corpo; la priorita per me è ricrearmi nell’INFINITO TOTALMENTE……..
    UN CARO SALUTO E GRAZIE

  2. milena
    Ago 3, 2016

    ciao
    c’è una domanda che vorrei fare dopo avere letto lr 5 lezioni di Neville che mi trovano daccordo su tanti punti
    Per esempio che la creazione è Padre. madre che noi siamo gli artefici del nostro destino e che siamo i creatori del nostro mondo ok
    Però volevo chiedere cosa ne pensava Neville su questa domanda:
    Se dio è solo la nostra coscienza quindi la coscienza di ogni essere da dove deriva la coscienza stessa? chi è l’autore di tutta la creazione ? O meglio Neville riconosce che cè una coscienza superiore dalla quale noi emaniamo?

  3. Cinzia
    Mag 17, 2017

    Io, a pelle, sento che la nostra coscienza è pura vibrazione, luce, che è parte integrante del tutto. Noi non arriviamo da… ma siamo e basta.

  4. Germana
    Nov 23, 2017

    Ho un problema:come si fa a “generare la sensazione”?come si fa a”sentirsi come se”,non è una cosa che si possa indurre a comando

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