L’ultimo ricordo di Cristo, il Sudario di Oviedo.


E’ opinione diffusa che a provare l’ autenticità della Sacra Sindone siano anche gli altri reperti storici conservati gelosamente nelle chiese d’Europa. Comparandoli scientificamente molti studiosi hanno rilevato delle analogie indiscutibili. La piu’ conosciuta fra queste reliquie è il “Sudario di Oviedo”, un telo di cm. 53 per 86 cm. che avrebbe avvolto il viso del Nazareno dopo la deposizione dalla croce, e che sarebbe macchiato del sangue del Signore.
Il Sudario è conservato nella “Camàra Santa” della Cattedrale di S. Salvador ,a Oviedo, nella Spagna settentrionale . Le ricerche scientifiche su questo reperto sono iniziate nel 1969, e proseguono tuttora, tant’e’ che i risultati degli studi effettuati sono sempre relativamente recenti e ricchi di nuove informazioni.
Il Centro Spagnolo di Sindonologia è giunto alla conclusione che quel telo ha avvolto il viso di un cadavere, che inizialmente era posto in posizione verticale, con il capo reclinato in avanti di 70 gradi ed a destra di 20 gradi.
Quindi probabilmente un corpo crocifisso.
In seguito,dalla disposizione e consistenza delle macchie si è calcolato che il corpo sia rimasto sulla croce per circa un ora, poi il cadavere fu’ spostato a formare un angolo di 115 gradi,con la fronte appoggiata sopra una superficie dura. In seguito fu’ posizionato supino ed il telo rimosso dal capo. Il tipo di tela è compatibile con quella in uso in Palestina nel corso del primo secolo d.c., cosi’ come per la Sindone. Le macchie di sangue analizzate sono del gruppo sanguigno AB,diffuso in Palestina ma raro in Europa, ed è lo stesso nelle macchie del Sacro Telo conservato nel Duomo di Torino.
Esami al microscopio hanno individuato altre macchie, piccole ed intense, probabilmente causate da spine. Un altra scoperta affascinante riguarda la disposizione geometrica delle macchie, si è calcolato che queste hanno piu’ di settanta punti di corrispondenza con quelle della Sacra Sindone. L’ impronta del naso è per ambedue i reperti di una lunghezza di otto centimetri. Le tracce di polline ritrovate fanno riferimento a piante esistenti all’ epoca in Medio Oriente e Spagna. Per stabilire l’ eta’ di un reperto organico si utilizza il metodo del carbonio-14, questo tipo di esame ha datato la reliquia intorno al 680, ma i ricercatori del del Centro Spagnolo di Sindonologia ritengono questo esame irrilevante in quanto il telo sarebbe troppo consumato e non analizzabile da questo punto di vista. Lo stesso vale per l’ individuazione del DNA, troppo frammentato. Il progresso scientifico sta’ mettendo a disposizione di ricercatori di livello mondiale e di mezzi necessari per conoscere la verita’ scientifica su queste reliquie storiche della cristianita’, non vi è dubbio che qualcuno conosce gia’ la vera storia della crocifissione e morte terrena di Gesu’ di Nazareth.
“Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, era piegato in un luogo a parte”(Gv, 20,6-7).

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