MARSILI BUM BUM


Non sono noti i meccanismi per cui ci sono questioni importanti che vengono completamente ignorate dalla gente comune,un esempio lampante lo si puo’ notare chiedendo in giro : “Sai dov’è il vulcano Marsili?”
Eppure l’ incombente Marsili si trova proprio in culo all’ Italia , al largo nelle acque del Tirreno, in faccia alle coste che vanno dalla Campania alla Calabria , se avvenisse una potente eruzione questa provocherebbe un onda di tsunami da mangiarsi le coste di mezza penisola in un ora.
Marsili BUM BUM, sembra il nome di un cocktail e invece… Invece il grande vulcano sommerso è notoriamente attivo, nascosto sotto circa 3500 metri di acqua , con le pareti sottili che hanno iniziato a sfaldarsi, una camera magmatica bella tosta e il cratere  tappato, alto quasi tremila metri, lungo ben 60 km e largo 30, con uno svariato numero di bocche secondarie svetta sopra altri due vulcani minori, il Vavilov ed il Magnaghi, questi inattivi.
E’ un mito raccontato sopratutto dalle guide turistiche delle isole di quel tratto di mare, che amano trasmettere un brivido quando con le loro barchette descrivono panorami incantevoli e disastri imminenti. Che succederebbe a quei meravigliosi atolli se il Marsili facesse BUM BUM?
Spaventare gli utenti internet non serve a nulla, non c’e’ nessun pericolo imminente, ma è talmente vasto il territorio e catastrofici gli eventi in caso di eruzione violenta che elaborare piani di protezione e prevenzione potrebbe essere utile anche se sembra quasi impossibile.
Altrimenti che si fa? Ce ne stiamo seduti sopra il vulcano piu’ pericoloso del mondo e facciamo finta di niente?
E’ risaputo che la scienza non ammette alcun metodo utile a prevedere i terremoti ,ma sappiamo anche che i vulcani possono essere monitorati e tenuti sotto controllo, nel nostro paese siamo abituati a guardare al TG coraggiosi giornalisti trasmettere le informazioni ad un passo da fiumi di lava incandescente.
Certo limitarne la forza in caso di eruzione diventa difficile,ma tenere sotto controllo la camera magmatica, la bocca principale, l’ attività sismica nella zona puo’ essere utile per prevedere per tempo un evento disastroso.
Basta che intorno al problema si crei interesse, coinvolgerndo l’ opinione pubblica, sollecitando interrogazioni parlamentari, informandosi accuratamente si viene a scoprire per esempio che in USA grazie a ricerche e monitorazioni applicate ad un vulcano sottomarino è stato possibile prevederne l’ eruzione con largo anticipo.Vedi quì
E’ successo nell’ aprile del 2011 quando l’ eruzione del Axial Seamount situato a 2500 miglia al largo delle coste dell’ Oregon non ha sorpreso gli scienziati americani che avevano previsto l’attività con un anticipo di cinque anni grazie al monitoraggio della pressione sottomarina nella zona del vulcano.
Ma in Italia il Marsili è monitorato? Ebbene sì , ma ufficialmente i movimenti nell’ area sono dovuti a ricerche scientifiche indirizzate ad elaborare un metodo per ricavare energia geotermica dal grande vulcano e non perchè sia pericolosa la sua attività.
Navigando in rete, si potranno trovare punti di vista differenti e degli interessanti e brevi video  per esempio quì .
Per non rischiare di averne fin troppa di energia geotermica sarà utile rendere noto alla popolazione quali sono i metodi di controllo dell’ attività del Marsili, elaborare piani preventivi e svolgere tutte quelle procedure atte a togliere dalle palle piu’ gente possibile in caso di bisogno.
E pensare che qualcuno parla ancora di fare il ponte, sullo stretto di Messina.

Submit a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*