Matthieu Ricard , spiegami cosa c’è da essere felici.
Il monaco buddista Matthieu Ricard è da alcuni anni oggetto di studio da parte di ricercatori dell’ università del Wisconsin.
Questi hanno dapprima scoperto che l’ attività cerebrale prefrontale sinistra è particolarmente accentuata in individui con una positività che supera il normale, di seguito, analizzando con 256 sensori il cervello del monaco hanno rilevato un incredibile valore di – 0,45, considerando che su altri volontari che si sono sottoposti all’ esame sono state rilevate quote che variano da un +0,3 corrispondente allo stato della disperazione, ad un -0,3 associato allo stato della beatitudine.
Essi sono fermamente convinti che scannerizzando le attività cerebrali di questo uomo illuminato sarà forse presto possibile escogitare un metodo infallibile per ottenere una sorta di pillola della felicità.
Lui li lascia fare e tranquillamente medita in silenzio con il capo ricoperto di elettrodi ultra sensibili che non sembrano procurargli alcun prurito.
Molti concorderanno nel ritenere che a volte nel corso della vita capita di incontrare persone con un alto livello di positività , spesso si scopre che questi individui hanno subito e poi superato un trauma che in qualche modo ha aperto loro gli occhi sui valori della vita.
Il Paradosso di Easterlin o paradosso della felicità , definito nel 1974 da Richard Easterlin , ha dimostrato poi che non sono i soldi a fare la felicità , in quanto questa cresce leggermente insieme al reddito ma poi inesorabilmente comincia a diminuire seguendo il segno di una U rovesciata.
Matthieu Ricard insegna invece che la felicità è uno stato che si può “imparare “, nei suoi libri e nei suoi incontri che tiene periodicamente anche in Europa, aiuta a mettere ordine alle varie forme di confusione mentale delle quali la più dannosa è quella dell’ identificazione con il proprio “io”.
Egli intende la felicità come l’ acquisizione di uno stato di pienezza alla base di qualsiasi momento dell’ esistenza, capace di perdurare malgrado le alterne vicissitudini della vita alle quali non è possibile sottrarsi.
Questa qualità impregna qualsiasi esperienza e comportamento , abbraccia ogni gioia ed ogni dolore.
Per raggiungerla il monaco insegna la tecnica per abbandonare l’ odio con esercizi di meditazione che abituano a cercare la felicità dentro di noi.
Eppure gran parte degli individui provano una profonda felicità nel nuocere ad un nemico, nel reagire ad una provocazione , nel vendicarsi di un torto subìto , c’è un innegabile grande soddisfazione nel vedere vinta una persona arrogante , fiaccare l’ego di una supponente, trasgredire le regole di un sistema marcio e obsoleto. Come puoi perdonare quando mangeresti il cuore al tuo nemico ?
Certo, questo comportamento prevede delle conseguenze da pagare, fatte di preoccupazioni , fastidi , reazioni , ma per molti diventano il sale della vita !
Il monaco Matthieu ci dimostra con fatti e con parole come fare per distaccarsi dagli avvenimenti che si svolgono all’ esterno , lasciando la superfice del mare increspato dalle onde, per scendere nella calma profonda che si trova dentro di noi , se la pratica si diffondesse questo sarebbe un altro modo per cambiare il mondo, un altro passo verso la vera felicità?
Ecco un estratto degli insegnamenti del monaco Matthieu Ricard dal libro