Ritorno da un viaggio astrale

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“Il viaggio astrale o O.B.E. è uno stato particolare di sdoppiamento che avviene solitamente in quella terra di mezzo che è il momento ultimo fra la veglia ed il sonno , in questo breve racconto la testimonianza  di una avventura indimenticabile , giunta da Anna , che dimostra nello scrivere una personalità semplicemente consapevole del suo sè più profondo.”

Quella sera ero andata a dormire con in mente il pensiero di un colloquio per me importante che avrei dovuto affrontare il giorno seguente. Non ero preoccupata, solo emozionata e fiduciosa.

Mi sono stesa a letto, supina, ho chiuso gli occhi e mi sono sentita subito molto rilassata, ma ancora perfettamente sveglia. Immediatamente ho avvertito una strana sensazione in tutto il corpo. Ho sentito chiaramente che stavo fuoriuscendo dal fisico ed ho avvertito anche una specie di attrito, più o meno come la resistenza che si percepisce quando ci si muove in acqua.

Ho capito subito che stava succedendo qualcosa di non ordinario e mi sentivo un po’ contrariata, perché la mia mente era fissa sul colloquio del giorno dopo e non volevo vivere nient’altro che mi distraesse. In seguito ho ripensato a questo e ne ho tratto un insegnamento. Ho capito l’importanza di vivere ogni circostanza della vita quotidiana senza aspettative. Se fossi morta quella sera, invece di godermi il mio nuovo stato me ne sarei andata seccata, non serena, col rimpianto di non aver vissuto il mio “prezioso” colloquio. Ho capito quanto sia meglio vivere ogni cosa con il giusto distacco emotivo, in modo rilassato e senza aggrapparsi a nulla. Ogni attaccamento, anche per le più piccole cose, crea una tensione che si ripercuote sulla capacità di vivere il momento presente una volta usciti dal corpo (e anche quando siamo nel corpo).

Ad ogni modo, in un attimo mi sono ritrovata a galleggiare al di sopra delle case, a guardare le distese dei tetti! Anche se era una sera di novembre, non percepivo nessuna temperatura, mi sentivo solo bene. Era molto piacevole e comodo non sentire né il freddo né l’umidità della foschia notturna.

A quel punto ho riflettuto che, siccome il corpo non può volare, era chiaro che dovevo essere lì con qualcosa di diverso dal fisico. E così mi sono guardata. Non vedevo niente di me se non una vaga nebulosità, ma la cosa sul momento non mi ha turbata. Ho alzato le mani davanti al viso, e mentre lo facevo ho avuto l’impressione che queste prendessero forma solo per il fatto che mi aspettavo di vederle. Ed eccole lì, erano trasparenti, ci vedevo attraverso, ma erano proprio le mie mani, ne riconoscevo la sagoma. Le ho avvicinate per toccarmi il viso… ed invece mi sono ritrovata con le mani che mi attraversano la faccia arrivando fin dietro la testa! A quel punto sono entrata in agitazione. Ho cercato convulsamente di afferrare altre parti del corpo, le gambe, il tronco… Niente, le braccia attraversavano furiosamente il vuoto, il nulla!

È stato allora che mi sono sentita invasa da un profondo senso di smarrimento. Non era paura, era più confusione e un grande disagio per non riuscire a toccarmi. Ricordo di aver pensato: “Non ci sono, eppure esisto!”

Mentre continuavo ad agitare vorticosamente le braccia nel tentativo di “afferrarmi” e in preda allo sgomento, ho fatto automaticamente una cosa che faccio normalmente nella vita fisica. Quando mi sento molto agitata per qualcosa, sono abituata a richiamarmi all’attenzione dicendo a me stessa: “Anna, calma! Rifletti…”, e da lì in poi cerco di valutare obiettivamente la situazione.

Ebbene, in quel frangente ho fatto lo stesso. Mi sono richiamata come sopra sull’attenti e mi sono detta: “…è perché ti sei abituata a stare in un corpo fisico che ora ti senti così smarrita, ma tu non sei il tuo corpo, lo hai sempre saputo”. L’avevo sempre saputo? Più avanti mi sono stupita di essermi detta questo. È evidente che nello stato incorporeo emergono consapevolezze che nella coscienza ordinaria rimangono sotto la superficie.

Dopo essermi detta così, mi sono calmata all’istante. Se un attimo prima ero nell’agitazione più totale, un attimo dopo ero la più tranquilla e beata delle creature. Adesso era tutto chiaro e semplice. Ero sempre io, solo che senza corpo, e tutto andava bene.

Vorrei far notare come nella dimensione incorporea i pensieri abbiano una qualità diversa rispetto alla dimensione fisica. Sono molto più intensi ed assoluti. Se ad es. si prova paura, sarà una paura totale, indiscutibile, la paura nella sua forma più pura. Se si prova gioia, si diventa l’essenza stessa della gioia, senza mezzi termini, senza incertezze, la perfezione della gioia. Lo stesso vale per ogni altra emozione, sentimento, reazione. Non credo di aver mai provato nella dimensione fisica un simile vigore emozionale, così amplificato e definito.

Inoltre, la mia salvezza è stata il richiamarmi all’attenzione così come sono abituata a fare nella vita fisica. Se non lo avessi fatto, chissà per quanto tempo sarei rimasta intrappolata in preda all’agitazione. Non sempre è facile in astrale governare le proprie emozioni, proprio a causa dell’estrema intensità emotiva che risulta difficile da gestire consapevolmente.

Perciò esorto tutti ad abituarsi nella vita quotidiana ad osservare le proprie reazioni emotive, a non viverle passivamente, ma ad esercitarsi a padroneggiarle rimanendo presenti a sé stessi. Ciò tornerà molto utile nello stato non-fisico.

A quel punto, non so perché ho pensato ai miei genitori (all’epoca mi trovavo in Umbria e loro in Veneto), ed istantaneamente mi sono ritrovata fuori casa loro! Osservavo la casa che si ergeva sulla collina dalla strada più in basso, a circa 500 metri di distanza. Ho visto la finestra del salotto illuminata, e ho capito che uno dei due era appena andato in cucina quando ho visto la sua luce che veniva accesa. Non ho sentito il desiderio di avvicinarmi ulteriormente, e così me ne sono andata altrove.

Vorrei soffermarmi qui sul potere del pensiero. Spesso si legge e si sente dire che in astrale basta pensare ad un luogo o ad una persona per ritrovarsi subito lì. Ma forse non capiamo veramente cosa questo significhi. In effetti, non è che si pensa ad es. ad un posto, e in un batter d’occhio si è in quel posto. La cosa avviene molto più rapidamente che in un batter d’occhio. Non appena SI INIZIA a pensare ad un luogo, ISTANTANEAMENTE si è già lì. Non si fà nemmeno in tempo a rendersi conto di che cosa si è appena pensato. Una volta innescato il pensiero, l’effetto si è già realizzato, non c’è più tempo per rimangiarsi l’idea. Inoltre voglio sottolineare che io non avevo desiderato di vedere i miei genitori. Mi erano semplicemente venuti per un attimo in mente, e ciò è bastato per trovarmi all’istante proiettata da loro!

Da qui si capisce l’importanza di esercitarsi a padroneggiare anche i propri pensieri, di coltivare pensieri disciplinati, positivi, costruttivi, dato che nella dimensione non-fisica, la manifestazione attraverso il pensiero si realizza contemporaneamente al pensiero stesso. È chiaro che se siamo abituati a rivolgere i pensieri alle preoccupazioni, alle negatività, alle paure, ai rancori, alle critiche, ai bassi desideri, ciò che in astrale manifesteremo sarà in linea con i pensieri che ci siamo abituati ad emanare nella vita fisica.

Ora, ciò che è avvenuto subito dopo è coerente con un mio vecchio desiderio fisso. Fin da bambina ho sempre desiderato ardentemente di volare. Ma non come una farfallina. Bensì sprizzare a tutta velocità nell’aria come fanno certi uccelli quando scendono in picchiata! Mi lasciavo andare molto spesso a questa fantasia. Ed ecco che senza volerlo coscientemente, ma in maniera automatica e coerentemente con ciò che ero abituata a desiderare e a fantasticare nella vita fisica, ho iniziato a volare a velocità supersonica.

A quel punto il mio essere si è trasformato in una piccola sfera di energia che io sentivo molto concentrata, grossa quanto un pugno. Partivo dai tetti delle case, dalla cima delle grondaie, e mi tuffavo fulminea rasentando i muri ed il suolo per poi risalire veloce come una meteora.

Questo è ciò che ho continuato a fare per tutto il resto di quell’esperienza fuori dal corpo: sfrecciare in maniera forsennata! Alla fine mi sono sentita stanca e anche non tanto soddisfatta. Mi sono resa conto che il mio desiderio di volare era più che altro legato ad un’eccitazione fisica. Volare in astrale è bello sì, è entusiasmante e anche molto comodo per spostarsi. Ma nel mio caso ciò che ricercavo nel volo era l’ebbrezza delle sensazioni fisiche: il vento che ti sferza il viso, l’alta velocità che ti fà mancare il respiro, l’adrenalina nel corpo, lo stomaco che ti sale in gola… Volare fuori dal corpo è assolutamente meraviglioso, ma è anche del tutto naturale, normale, come invece non può essere con il corpo fisico.

Anche in altre uscite astrali mi è capitato di trascorrere l’intera esperienza sfrecciando a tutta velocità senza neanche volerlo coscientemente, anche quando all’inizio ero partita con l’idea di fare tutt’altro. Questo mi ha fatto capire che i desideri insoddisfatti, legati alla sfera fisica e alimentati ripetutamente, nello stato incorporeo ce li ritroviamo appiccicati addosso e ne subiamo volenti o nolenti le conseguenze, senza peraltro riuscire a soddisfarli appieno dato che non siamo più provvisti di corpo.

In seguito a questa constatazione, ho consapevolmente eliminato dalla mia vita quel desiderio alimentato assurdamente per così tanto tempo, perché mi sono accorta che mi impediva di vivere con più padronanza le mie esperienze astrali. Da allora i miei viaggi astrali sono radicalmente cambiati. Non sono più stata costretta a sperimentare ripetutamente sempre lo stesso scenario; scenario che io stessa avevo costruito sulla Terra tramite le mie fantasticherie.

Quindi, se avete desideri fisici di cui non potete proprio fare a meno (legittimi beninteso, che non siano nocivi per gli altri), o riuscite a liberarvene, oppure il mio suggerimento è di soddisfarli finché siete sulla Terra, in modo da “saziarvene” ed esaurirli nella vita fisica (anche perché siamo qui per sperimentare la materia). In questo modo non diventeranno una specie di palla al piede quando lascerete il corpo, sarete più liberi e potrete passare a vivere esperienze più evolute e produttive.

Un’ultima riflessione. Durante quell’esperienza, ho appreso quanto peso ha nella nostra vita il timore della morte e del morire. È una paura subdola e nascosta, perché agisce inconsciamente governando molte delle nostre scelte ed esperienze, anche quando ci sembra che alla morte non ci pensiamo mai. Quel viaggio astrale mi ha mostrato che il passaggio della morte, in quanto fuoriuscita dal corpo fisico, è il fenomeno più semplice ed elementare che possa esistere. La morte non deve far paura. Semmai sono i preliminari della morte che possono costituire una fase poco piacevole (malattia, sofferenza), non certo la morte in sé.

Quindi liberiamoci da paure inutili in merito a quel che ci succede al momento della morte. Succede che si esce dal corpo con la stessa facilità con cui si entra in un’altra stanza, ve l’assicuro. E il resto… è continuare a vivere in un altro piano di realtà. Vorrei che tutti sperimentassero almeno un’OBE consapevole nella vita, solo per constatare lucidamente l’estrema facilità e naturalezza dell’uscita dal corpo.

Ad ogni modo mi sento decisamente di sconsigliare di tentare di sperimentare volontariamente l’OBE alle personalità immature (chi cerca solo di vivere qualcosa di sensazionale da poter raccontare), poco radicate, con la testa fra le nuvole, in fuga da una realtà che non le soddisfa, problematiche, depresse, insicure, ecc. Prima è meglio occuparsi di fare un buon lavoro di equilibrio emotivo e di maturità interiore, per non rischiare esperienze alquanto negative (esistono anche quelle) che una volta tornati nel fisico rafforzerebbero ancora di più le paure che stanno alla base di ogni disagio interiore.

 

Anna

 

 

Seguendo questo link potrete scaricare gratuitamente un ebook di William Buhlman “Avventure fuori dal corpo come realizzare viaggi extracorporali”

Seguendo invec e questo link potrete leggerne un altro di Robert Monroe “I miei viaggi fuori dal corpo”

2 Comments

  1. Alex
    Ago 9, 2017

    Buona sera

    Vi prego di comunicare la sua disponibilità per fare più Valvole antisismica

    grazie

    cordiali saluti
    Alex
    tel.0040722328046

  2. Paul Theta
    Dic 7, 2017

    Ciao Domenico,ti ho trovato da G.Vespo .
    Complimenti e grazie per i tuoi viaggi .
    I due libri Monroe e l’altro li homgrazie .

    Acc non mi sono presentato,sono Paul Theta .

    Ho una curiosità specifica,nella tua esperienza
    che tu sappia,fare del karma,nel piano astrale
    si menifesta in vari modi ? Emozioni,forme di entità,ecc .
    te lo chiedo perchè nel mio progetto La religione
    dell’Infinito,un requisito è questo,un viaggio o un
    esperienza extracorporea .
    Grazie .

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